lunedì 29 novembre 2010

IL PARERE DELL'ESPERTO

In vent'anni succedono tante cose: passano le generazioni, si susseguono tantissimi eventi, cambia la storia. Internet, questa immensa risorsa che ha cambiato le nostre vite, ha solo vent'anni. E, a quanto dice il suo "papà", vive i problemi legati alla sua post-adolescenza. Nell'ultimo numero di Scientific American, il baronetto Tim Berners-Lee spiega come, a distanza di due decadi, il concetto di Internet via Web sia profondamente cambiato e stia profondamente mutando. Non per forza in meglio, s'intende. Berners-Lee: vi dice nulla questo nome? Se la risposta è no, allora siete troppo giovani oppure non avete mai investigato la storia del WWW. Sir Tim è "semplicemente" l'inventore del World Wide Web, colui il quale ha fornito al mondo lo standard necessario per connetterci alle pagine Web attraverso un browser. Insomma, è di fatto un eroe dei nostri tempi, perché ha permesso lo sviluppo di una risorsa universale in fatto di tempo, spazio e persone. Nel suo articolo, egli fornisce un quadro attuale a proposito della "salute" del Web, e le notizie non sono così confortanti. Nell'ottica della minaccia alla neutralità del Web, Berners-Lee punta il dito contro i possibili accordi per la fornitura di servizi Internet "di serie A", e poi si concentra sulle possibili minacce non a livello infrastrutturale ma molto più terreno. E tra queste minacce i social network vengono considerati i più pericolosi, per via delle loro strutture "chiuse" (almeno nelle intenzioni strutturali, visto che tanto chiusi - a livello di dispersione pubblica di dati - non sono) e per il fatto che, per via dell'uso troppo massiccio e incontrollato, possono costituire una sorta di monopolio che non giova alla libera circolazione delle informazioni. Insomma, per il creatore del Web la minaccia del web non è Friendster, è Facebook. E non lo dice una persona qualsiasi: il papà del Web ha detto che il suo figlioletto frequenta cattive compagnie. Come dargli torto, del resto?

1 commenti:

Lella ha detto...

C'è però chi sta messo peggio...la cara nonna tivvù.
http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2010/11/29/news/ritratto_degli_adolescenti_italiani-9640085/

E pensare che solo vent'anni fa le nostre pause studio erano scandite da Uan e tegolini. ^_^
http://www.youtube.com/watch?v=IzlHz5oc3xU