sabato 8 ottobre 2011

MERCATI PARALLELI

Premessa: questo post non vuole rappresentare forzatamente una critica o un elogio ad un brand piuttosto che ad un altro, ma vuol solo cercare di fare chiarezza nella giungla delle strategie pubblicitarie di aziende appartenenti ad uno stesso settore e più in generale del rapporto tra produttori e consumatori di beni e servizi, ma soprattutto dei mezzi usati per attirare potenziali clienti o cementare il rapporto con essi.
Altra premessa: non sono un esperto di marketing, quindi questa mini-analisi è solo il frutto di un utente attento a ciò che vede.
Del rapporto tra aziende e Facebook si discute parecchio, soprattutto in merito alla proprietà dei dati che passano tra le pagine del vostro social network preferito. FB rappresenta probabilmente la miglior vetrina per promuovere prodotti e aggregare clienti, dunque non meraviglia che molti marchi portino direttamente alle fanpage di questi brand. Già qualche mese fa su queste pagine è stato segnalato il caso della Nike, e questo solo perché oltre ad una partita ho guardato i cartelloni pubblicitari a bordocampo. Ma non è un caso sporadico, anzi: addirittura Facebook diventa esclusivista di prodotti, macchine incluse.

Di pubblicità ne osservo tante, e oltre al messaggio cerco di guardare i rimandi che possono essere utili per cercare approfondimenti a prodotti e/o promozioni. E quel che vedo è soprattutto Facebook, ma il problema è che spesso vedo solo Facebook. Ecco alcuni "casi" riferiti a campagne pubblicitarie che si vedono negli ultimi giorni.
1) Pubblicità della Tim: in quanto partner ufficiale della Serie A, Tim è esclusivista del messaggio pubblicitario che passa prima, dopo e durante un incontro di calcio nostrano. Non molto tempo fa era Cristoforo Colombo a fare gli onori di casa: quando compare il logo del marchio, non ci sono altri rimandi.

(più o meno a 0:14)

1a) Non passa molto tempo e la Tim pensa bene di inserire un bel rimando ad un link, anche se la pubblicità - ricordiamo - è destinata alla televisione. Stavolta è il turno di Giulio Cesare (ma perché tornare indietro nel tempo? Boh...), e a 0:12 ecco comparire il vostro logo preferito, e purtroppo solo quello:



2) Campagna nazionale di McDonald's. Stavolta parliamo della pubblicità più analogica che esista, quella dei cartelloni pubblicitari. Di seguito uno degli esempi dei Mille Volti di McDonald's:





Apparentemente, non esiste un sito ufficiale: il modo per seguire il marchio di hamburger&patatine è solo Facebook.

3) Campagna Nivea For Men. Qui la ditta trova un partner d'eccezione, ossia la società di calcio A.C. Milan, e può dunque "permettersi" di scendere in campo con (non proprio originali) barbuti giocatori della squadra per pubblicizzare il prodotto al grido di o smetti di raderti o passi ai nostri prodotti. Occhio dal minuto 1:02, il messaggio arriva addirittura correndo e con un box a parte:


(forse avevano speso troppo per il banner e non c'era spazio per il sito istituzionale)


4) Concorso Gillette. Testimone d'eccezione il Trio Medusa, che a base di spot virali inducono ad una rasatura più confortevole, anche "per conquistare una donna impossibile" (come se bastasse un rasoio):



Edit: video non più disponibile, eccone un altro della stessa campagna:


Almeno stavolta, a fine video, compare un caro, vecchio sito istituzionale.

Spero di sbagliarmi, ma ho l'impressione che le aziende, anche le più importanti, finiranno per spingere sempre più su Facebook, nonostante sia una piattaforma "altra", ossia non sia qualcosa che appartiene direttamente ai marchi stessi. A meno che non ci sia sotto un grosso accordo tra il vostro social network preferito e le aziende stesse, una sorta di cartello in cui i vostri dati passano di mano in mano per profilare sempre meglio i clienti. Spero di sbagliarmi, ma si sa che spesso a pensar male ci si azzecca.

Ps. Tutte le immagini e i video appartengono ai rispettivi proprietari.
Pps: Lo so, il post è troppo lungo.

0 commenti: