giovedì 12 gennaio 2012

GUAZZA..BUG...LIO

Evan Priestley dev'essere un tipo curioso, oppure una persona che tiene alle "sue" cose. In realtà pare sia un ex-ingegnere che ha lavorato per Facebook: e se la frase Facebook è di gran lunga il software più buggato che mi capiti di utilizzare proviene direttamente dalla sua tastiera, beh, allora magari tocca credere a quel che dice. Wired.it riporta proprio la storia di Evan, il quale dà prova delle "falle" di FB riscontrate qua e là. D'altronde non è il primo caso in cui si associa Facebook al concetto di imperfezione oppure si sollevano dubbi a proposito della perdita (volontaria o meno) di dati sensibili. Ora bisognerebbe far capire questa cosa a milioni di persone che vedono soltanto il lato positivo della struttura, e non pensano minimamente (come fa invece Evan) al fatto che Facebook non voglia avere una piattaforma di qualità a livello strutturale. Ma è una cosa difficile da far capire, evidentemente. Lascereste mai la porta aperta uscendo da casa? Rimarreste con la portiera aperta prima di partire in macchina? Affidereste mai i vostri risparmi ad una banca che lascia la cassaforte aperta? (Ok, ok, forse è meglio non parlare di banche, in questo periodo). Il concetto, con le dovute proporzioni, è questo. Ci vorrebbe un esercito di Evan per far capire questa cosa...

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