sabato 2 giugno 2012

DEMOCRAZIA (?)

Facebook è come una nazione, anzi un continente: come tutte le entità territoriali che si rispettino c'è il suo presidente-imperatore (che, da bravo capo, rendiconta in modo trasparente tutte le sue spese) e ci sono ovviamente i cittadini-sudditi, che sono tanti, ma tanti tanti. Poi è chiaro, ci sono quelli iperattivi e quelli un po' più soporiferi, ma è così che va in ogni paese. E, per evitare che "democrazia sembri un termine vuoto", quale migliore espressione della volontà popolare se non una bella votazione? L'argomento è abbastanza spinoso, e non riguarda l'elezione dei rappresentanti del popolo ma "solo" alcune impostazioni che servono per regolare l'andamento del vostro social network preferito, a partire dalla privacy fino ad arrivare al livello di "inclusione" della pubblicità in bacheche e affini. Probabilmente qualche questione "calda" non sarà sottoposta a giudizio popolare, ma si sa, le riserve auree si tengono a Fort Knox chiuse a doppia mandata. Alcuni paletti: il quorum è fissato ad un terzo degli iscritti, quindi si parla di circa 270 milioni di voti affinché le preferenze possano essere valide; in alternativa la tendenza sarà quella di "prendere in considerazione" i risultati sommari che verranno fuori. Non si vuol pensare male, ma considerando ciò che succede nei casi di elezioni normali in cui c'è spesso qualcosa che non va e molti sono spesso scontenti, chi è proprietario di questi voti potrebbe giostrarli a piacimento e far apparire solo i risultati convenienti allo Stato-azienda. Ai cittadini, invece, solo uno strumento di apparente fidelizzazione e la sensazione di aver espresso democraticamente il proprio parere. Ma, come spesso accade, alla fine decide sempre e solo uno.

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